Vaccine Uptake among Undocumented Urban Migrants_IT.pdf (343.88 kB)
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Key Considerations: Equitable Engagement to Promote COVID-19 Vaccine Uptake among Undocumented Urban Migrants || Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti
posted on 2024-09-05, 21:24authored bySara Vallerani, Elizabeth Storer, Costanza Torre
This brief sets out key considerations linked to the promotion of COVID-19 vaccine uptake among undocumented migrants residing in Rome, Italy. We focus on strategies to equitably distribute COVID-19 vaccines. Evidence from Italy is applicable to other contexts where vaccine administration is tied to “vaccine passports” or “immunity passes”. Undocumented migrants have been considered as some of the “hardest to reach” groups to engage in COVID-19 vaccination outreach. This brief uses the term undocumented migrant or migrant for brevity, but we refer to people living without formal Italian citizenship, refugee status or right to remain in Italy.
This brief explores the everyday context of undocumented migrants lives, and how experiences of the COVID-19 pandemic have exacerbated difficult conditions. It links emerging vulnerabilities to perceptions of vaccines, and we suggest that migrants orientate themselves towards the vaccines within frameworks which prioritise economic survival. In many cases, migrants have accepted a COVID-19 vaccine to access paid employment, yet this has often generated mistrust in the state and healthcare system. Accordingly, this brief considers how vaccines can be distributed equitably to boost trust and inclusion in the post-pandemic world.
This brief draws primarily on the ethnographic evidence collected through interviews and observations with undocumented migrants in Rome, along with civil society representatives and health workers between December 2021 and January 2022. This brief was developed for SSHAP by Sara Vallerani (Rome Tre University), Elizabeth Storer (LSE) and Costanza Torre (LSE). It was reviewed by Santiago Ripoll (IDS, University of Sussex), with further reviews by Paolo Ruspini (Roma Tre University) and Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Pavia University). The research was funded through the British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). Research was based at the Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. The brief is the responsibility of SSHAP.
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1
In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie.
Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica.
Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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Publisher
SSHAP
Citation
Vallerani, S., Storer, E. and Torre, C., (2022) Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti, Social Science In Humanitarian Action (SSHAP) DOI: 10.19088/SSHAP.2022.025
Vallerani, S.; Storer, E. and Torre, C. (2022) Key Considerations: Equitable Engagement to Promote COVID-19 Vaccine Uptake among Undocumented Urban Migrants, Social Science In Humanitarian Action (SSHAP), DOI: 10.19088/SSHAP.2022.013
Series paper (non-IDS); Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti